Il chiostro di San Francesco della Vigna

Questo è un luogo di pace, dove mi piace sostare durante un Photo Tour.

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I chiostro di San Francesco della Vigna si trova accanto alla chiesa omonima ed è un luogo di pace, dove spesso, specialmente durante l'estate, mi piace sostare durante un Photo Tour. E' un'ottima occasione per vedere le foto scattate, riposarsi dal caldo, ed iniziare a parlare di composizione ed inquadratura. Per gli amanti dell'arte, in fondo a questo corridoio pavimentato con antiche tombe, si trova una cappella in cui è esposto un bel quadro di Giovanni Bellini: la Madonna con bambino tra Giovanni Battista, San Francesco, San Girolamo, San Sebastiano e il committente dell'opera. Scattata con Leica M 240, 28mm Elmarit f2,8: 1/60s f/8 iso 400.

Corte privata a Castello.

L'importanza di parlare la lingua del posto.

Corte-privata-a-Castello

Per fortuna parlo Veneziano. Si, perché a Venezia la lingua dei Dogi è ancora molto usata e può aprire molte porte. Questo ne è un tipico caso: ero nel bel mezzo di un Photo tour con una coppia di persone e da lontano noto questo vaporetto in una corte interna, in fondo ad una calletta. Ci avviciniamo e inizio a parlare con il proprietario della casa da cui dipendeva la corte. Era molto fiero che fotografassimo la sua opera! Foto scattata con Leica M 240, 28mm Elmarit f2,8, 1/15s f11, iso 200.

I viaggi magici dei Veneziani

Quando il Photo Tour a Venezia si ferma nella casa natale di un Papa.

Questa porta è uno dei sette luoghi attraverso i quali i Veneziani possono raggiungere località lontane, nello spazio e nel tempo.

Corte del Papa, a Castello

Corte del Papa, a Castello

Gli animali scolpiti all’inizio del “sotoportego”

Gli animali scolpiti all’inizio del “sotoportego”

“Ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti (spiegava il grande disegnatore Veneziano Hugo Pratt – creatore del personaggio di Corto Maltese – nel suo “Favola di Venezia”): uno in calle dell’Amore degli amici, un secondo vicino al ponte de le Meravegie, un terzo in calle dei Marrani, a San Geremia in Ghetto. Quando i Veneziani sono stanchi della autorità costituite, si recano in questi tre luoghi segreti e, aprendo le porte che stanno nel fondo di quelle corti, se ne vanno sempre in posti bellissimi e in altre storie”.

Ciò che resta della porta acquea dell’antico palazzo che diede i natali a Papa Paolo II nel 1417.

Ciò che resta della porta acquea dell’antico palazzo che diede i natali a Papa Paolo II nel 1417.

Secondo altre versioni, i luoghi magici di questo tipo sono sette. Uno facilmente individuabile è in prossimità di Campo de la Bragora (conosciuto anche come Campo Bandiera e Moro). Fatti pochi passi per la Calle della Pietà, il primo sotoportego a destra, sotoportego del Papa, si apre sull’omonima corte e sbuca poi in canale. Qui nacque nel 1417 il patrizio Veneziano Pietro Barbo, destinato a diventare Papa, nel 1464, col nome di Paolo II. Egli pacificò i principi d’Italia, ed in quella occasione si coniò una moneta con la dedica “Paulo II Pacis Italicae Fundatori”. Morì nel 1471. Se ci inoltriamo verso la bocca d’acqua vedremo alla base del primo arco degli antichissimi fregi a forma di animale, presumibilmente dei leoni, e poco più avanti, stranamente separato dal corpo del sotoportego, un portale in marmo rosa,: è quanto resta della porta acquea della casa dei Barbo. Certo bisogna essere in grado di sfruttare questi cancelli aperti verso l’infinito, ma questa porta è uno dei sette luoghi attraverso i quali i Veneziani possono – seguendo i loro desideri – raggiungere località lontane, nello spazio e nel tempo.